Nell’era di un internet così progredito, dei nuovi visori della metà mela e del metaverso, viaggiare è diventato possibile e alla portata di tutti. Ma che valore ha la carta stampata in questo processo? Quella delle riviste di una volta, dei nostri amati libri? In un momento cosi digitalizzato la risposta sembrerebbe essere “inestimabile”. Viviamo un mondo in cui tutto, in qualsiasi ambito della vita, è accessibile tramite uno schermo. Eppure in questo scenario molti giornali e case editrici anche di un certo rilievo, continuano a investire in cartaceo, il cui impatto visivo unico e non replicabile ha ancora un enorme forza comunicativa legata alla sfera dell’immaginazione e dell’interpretazione personale di ciò che leggiamo. Per questo motivo e per “andare” sempre un pò controcorrente noi di Icaro in Volo abbiamo selezionato 5 letture consigliate per viaggiare con l’ausilio di un libro, senza “muoversi da casa”.
1- Un Indovino mi disse di Tiziano Terzani
Un indovino mi disse di Tiziano Terzani è un viaggio avvincente e introspettivo attraverso l’Asia. Il libro è strutturato attorno a una serie di incontri con indovini e altri mistici, e ogni capitolo esplora le intuizioni e la saggezza che ne derivano. È un libro imperdibile per chi è interessato ai viaggi, allo spiritualismo o alla ricerca umana di comprensione. Nella primavera del 1976 un vecchio indovino cinese avverte Terzani: «Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell’anno non volare. Non volare mai». Dopo tanti anni il grande giornalista non dimentica la profezia, ma anzi la trasforma in un’occasione per guardare al mondo con occhi nuovi: decide infatti di non prendere aerei per un anno, senza tuttavia rinunciare al suo mestiere di corrispondente.
2 – Nelle Terre Estreme di di Jon Krakauer
Forse avrete visto Into The Wild, Il film è tratto proprio dal libro di Jon Krakauer “Nelle terre estreme” che racconta la storia di Chris McCandless, un giovane che dopo aver terminato gli studi abbandonò la sua vita privilegiata. Lasciato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza si avventurò nella natura selvaggia dell’Alaska alla scoperta di se stesso.
3 – Destinazione Santiago di Riccardo Finelli
Un amico che muore e decidere di partire è un attimo: destinazione Santiago, ottocento chilometri a piedi alla ricerca di qualcosa. Non della fede, perché Riccardo alle leggende su San Giacomo non crede. Un viaggio con se stesso e alla ricerca di se stesso fatto di incontri, dubbi, ricordi e ascolto. E’ questo il valore più autentico del Cammino: nella condivisione delle inquietudini, accettare la propria fragilità e impegnarsi a inseguire un nuovo equilibrio che rimetta al centro dell’esistenza la felicità più autentica.
4 – Il bello di viaggiare da soli di Francesca di Pietro
Viaggiare in solitaria per molti è una modalità avvolta da pregiudizi e paure, per altri è la massima espressione di libertà e autonomia. In effetti, il viaggio, soprattutto se affrontato da soli, può diventare uno strumento di crescita, un momento in cui andare oltre la propria area di comfort e attivare un percorso di trasformazione personale fin dalla fase della sua organizzazione.
5 – Le otto montagne di Paolo Cognetti
Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po’ scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l’orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo “chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l’accesso” ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E li, ad aspettarlo, c’è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri.