L’acropoli di Atene serba memorie proprie degli indigeni dell’antica Ellade, ma, contestualmente, denuncia un silente cosmopolitismo che ben si adatta all’esterofilia dell’odierna Grecia; infatti, essa propone i tesori del suo illustre passato agli occhi di visitatori affascinati dalla grandezza di una storia di fatto imperitura e in grado di schivare le nebbie dell’oblio. E gli ospiti, ad Atene come nella sua acropoli, sono da sempre i benvenuti. Prova ne è il discorso agli Ateniesi che pronunciò nel 461 a.C. Pericle, lo stratega artefice della genesi della parte alta del capoluogo dell’Attica: “Ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero”. Pur potendosi fregiare dello status di Polis per antonomasia, Atene già nel V secolo avanti Cristo risultava moderna nella sua classicità: un modello forse irreplicabile, un unicum da studiare e riproporre, nel solco dell’abusato detto latino “historia magistra vitae est”.
Cos’è l’acropoli di Atene?
L’emblema di Atene, oltre al suggestivo porto del Pireo, è senza dubbio la sua acropoli, termine mediante il quale si indicava la porzione superiore della città. Nota anche con la denominazione di “Cecropia”, in onore del leggendario primo re ateniese, l’uomo-serpente Cecrope, essa costituisce il complesso architettonico e artistico più esteso fra quelli giunti sino a noi, ubicato a 156 metri sul livello del mare, su un promontorio roccioso largo 140 metri e lungo 28. Divenuta patrimonio mondiale dell’Unesco nel 1987, l’acropoli di Atene custodisce (almeno) quattro capolavori dell’arte classica: il Partenone costruito da Ictino, i Propilei, l’Eretteo e il tempio di Atena Nike (si pronuncia “niche”, dal greco antico “vittoria”). Nei secoli antecedenti, razzie, furti ed esplosioni, come quella del 1687 provocata dall’assedio dell’esercito veneziano ai danni dei turchi, ne modificarono l’aspetto, lasciandone tuttavia inalterato il fascino.
Cosa vedere nell’acropoli di Atene
Uno dei capolavori dell’acropoli di Atene è, come accennato, il Partenone, tempio realizzato in omaggio alla dea greca Atena Parthenos. Di fatto, è la summa dell’architettura di matrice dorica, impreziosita da sculture, mosaici e colonne di marmo ionico. Tuttavia, il primo elemento in cui ci si imbatte visitando l’acropoli sono i Propilei, vale a dire la porta d’ingresso principale al santuario dedicato ad Atena. Essi sono costituiti da sei colonne di marmo e pietra calcarea e precedono il tempio di Atena Nike, eretto tra il 426-421 a.C. in onore della dea protettrice della Polis greca. Degno di menzione anche l’Eretteo, altro tempio sacro edificato in onore delle divinità greche: il suo punto di forza sono le sei Cariatidi, statue femminili create sotto forma di colonne portanti per sostenere il peso della copertura. Fra gli altri siti dell’acropoli di Atene da visitare spiccano il teatro di Dioniso, l’Odeon di Erode Attico, il tempio antico di Atena Poliàs e il museo dell’acropoli.
Come raggiungere l’acropoli di Atene
Risulta un’operazione tutt’altro che complicata quella che prevede il raggiungimento dell’acropoli di Atene, per concedersi un tuffo a ritroso nella storia e respirare l’atmosfera dell’antica Grecia. Si può, per esempio, partire dai quartieri cittadini di Thisio e Makrianni, percorrendo spaziosi viali animati da ristoranti e bar, ma è possibile optare anche per un’ascesa immersa nella natura da Plaka e Monastiraki o, ancora, per l’utilizzo della metro. Una volta arrivati al cancello posto ai piedi della roccia sacra, davanti ai vostri occhi si staglierà una scalinata, che vi condurrà sino all’ingresso del sito archeologico.
Come vestirsi per visitare l’acropoli di Atene?
Come asserito poco fa, per raggiungere l’acropoli di Atene è necessario affrontare un percorso a piedi, per cui la raccomandazione è quella di indossare capi d’abbigliamento comodi e, soprattutto, scarpe da ginnastica o con una suola dotata di parecchio “grip”, così da evitare cadute indesiderate in alcuni tratti non propriamente favorevoli alla passeggiata. Giacche e cappelli sono consigliati, tanto per via delle zone d’ombra presenti nella città sacra, quanto (nel caso dei cappelli) per l’esposizione prolungata al sole (portate con voi protezioni solari).
L’acropoli di Atene è accessibile ai disabili?
Anche l’inclusività campeggia tra i cavalli di battaglia dell’acropoli di Atene, che risulta essere parzialmente accessibile ai visitatori con mobilità ridotta. Inoltre, l’ascensore presente in loco è fruibile dalle persone con disabilità e dai genitori con due o più neonati.
Informazioni utili sull’acropoli di Atene
Gli orari di apertura dell’acropoli di Atene valgono per tutti i giorni: sostanzialmente, i turisti vengono accolti dalle 8 del mattino sino al tramonto (gli orari di chiusura possono variare in base alle stagioni). Le chiusure “da calendario” coincidono con il 1° gennaio, il 25 marzo, il 1° maggio, la domenica di Pasqua, il 25 e il 26 dicembre. Il momento migliore per visitare l’acropoli ateniese (circa un’ora e mezzo o due di tour) è al mattino presto o verso la chiusura. Se non siete amanti della calca e desiderate gustarvi in solitudine i capolavori dell’arte greca, vi suggeriamo altresì di prenotare la vostra visita nei mesi tra ottobre e aprile.
Biglietti per visitare l’acropoli di Atene
Il costo di un biglietto per visitare l’acropoli di Atene è pari a tredici euro, ma esistono diverse tipologie di pacchetti e offerte che consentono di accedere a un numero maggiore di luoghi, così da beneficiare di un’esperienza immersiva completa.
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