Una delle terre più misteriose e affascinati della Turchia è indubbiamente la Cappadocia. Ubicata nel cuore dell’Anatolia, tale regione è caratterizzata da un nome dall’etimologia incerta, visto che il toponimo greco antico Καππαδοκία (Kappadokía), presente per la prima volta nelle “Storie” di Erodoto, parrebbe derivare dall’antico persiano Katapatuuka. Il suo significato potrebbe essere “terra bassa”, forse in riferimento al corso del vicino fiume Halys, ma c’è anche l’ipotesi che “Cappadocia” giunga in qualche maniera dal persiano Huw-aspa-dahyu, “terra dei buoni cavalli”. A prescindere da quale sia la vera spiegazione del suo nome, questa porzione di Turchia costituisce una meta da sogno per tutti coloro che amano viaggiare, offrendo la possibilità di vedere chiese rupestri, vallate e città scavate nella pietra, antichità rare e imperiture e, soprattutto, la poesia di un luogo che non sembra avere nulla a che spartire con lo scorrere del tempo e il celere susseguirsi delle epoche storiche. E, valore aggiunto, la si può guardare dall’alto verso il basso: in mongolfiera.
Visitare la Cappadocia in mongolfiera: cosa prevede il tour aereo
Al netto del fatto che la maggior parte dei turisti che si recano in Cappadocia lo fanno proprio per vivere la magia del volo in mongolfiera, non si può non sottolineare quanto sia indispensabile regalarsi l’esperienza a bordo di un pallone aerostatico. In rete esistono pacchetti che consentono di abbinare soluzioni diverse e adatte a qualsivoglia esigenza, ma, tendenzialmente, si ha uno schema di base. Innanzitutto, prima di decollare il pilota (professionista esperto) fornisce tutte le informazioni di natura tecnica, illustrando anche le misure di sicurezza da osservare sino all’atterraggio. I balloons si levano in volo su splendide vallate, seguendo la spinta del vento: questo rende il proprio viaggio unico, in quanto non ce ne potrà essere in alcun modo un altro uguale per caratteristiche e rotta percorsa. Il volo in mongolfiera dura all’incirca tre quarti d’ora, massimo 60 minuti, e i cestelli possono trasportare contemporaneamente dai 20 ai 28 passeggeri. All’atterraggio, va in scena una cerimonia tradizionale, bagnata da champagne, cocktail e succo di frutta. Infine, ai partecipanti viene rilasciato un simbolico certificato di volo, utile a immortalare il ricordo di un momento difficilmente cancellabile dalla memoria di ciascun essere umano.
Cappadocia, come raggiungerla?
Siamo certi che, dopo la descrizione dello svolgimento dei voli in mongolfiera nei cieli della Cappadocia, non riusciate a stare più nella pelle e stiate già preparando i vostri bagagli e cercando i biglietti aerei per recarvi in loco. Acquistare il ticket aereo è esattamente il primo step che dovete effettuare, se volete davvero recarvi nel cuore dell’Anatolia. In particolare, dovrete in primis decollare alla volta di Istanbul. Dopodiché, quando sarete giunti sul posto, sarà necessario un secondo aereo, diretto a Kayseri o Nevsheir, in Cappadocia. La durata di questo volo è di 90 minuti circa, ma esiste l’alternativa dell’autobus da Istanbul, anche se decisamente più estesa (ed estenuante) a livello temporale: il viaggio dura all’incirca undici ore!
Quando visitare la Cappadocia?
Ma qual è il momento dell’anno migliore per visitare la Cappadocia, tenendo ovviamente conto anche dell’esperienza in mongolfiera? La risposta coincide con tre stagioni: autunno, primavera ed estate, aventi come unico comune denominatore l’assenza di temperature troppo rigide, che rappresentano ovviamente un problema per chi deve viaggiare. Peraltro, in Anatolia, le temperature minime invernali scendono spesso al di sotto dei quindici gradi centigradi. Luglio e agosto, per contro, sono i mesi più caldi e asciutti. “La virtù sta nel mezzo”, asserivano gli antichi romani: autunno e primavera balzano quindi in pole position…
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