Non tutti sanno che il Parco dello Stelvio è uno dei parchi più antichi d’Italia. I suoi panorami mozzafiato, le vette frastagliate, i fitti boschi e i suoi prati verdissimi, esprimono tutta la sua grandiosità e fascino. Ma quali sono i luoghi del Parco che oggi, noi di Icaro in volo vogliamo consigliarvi per i vostri weekend in montagna? I rifugi!
Mete ideali per le mezze stagioni e in estate (in inverno molti di essi sono chiusi), i rifugi sono dei TO DO gastronomici e panoramici imbattibili. L’idea di rifugio nasce nella seconda metà dell’ottocento per necessità degli alpinisti come punti d’appoggio dove passare la notte prima di compiere la salita, oggi dopo più di un secolo e mezzo, solo il CAI (Club Alpino Italiano) vanta un patrimonio di oltre 750 rifugi, a cui aggiungere rifugi privati e quelli delle altre associazioni.
Con questa premessa Icaro in volo vuole presentarvi i rifugi individuati dove poter passare un weekend “diverso” e all’insegna della natura a poche centinaia di chilometri da Milano.
Rifugio bozzi
Mt. 2478
Gestito dal sig. Carganico è dedicato alla memoria di Angelino Bozzi che fù un aspirante ufficiale caduto nel 1915. Il rifugio inaugurato nel 28’ fu poi distrutto durante il secondo conflitto mondiale e ristrutturato-riaperto nel 1968. Situato nel Parco dello Stelvio in alta Val Camonica, fa parte del sentiero n.2 “alta via camuna” nel tratto che collega Ponte di legno al valico alpino delle alpi retiche meridionali denominato “Passo di Gavia”. La salita a questo rifugio è davvero semplice e fattibile anche per chi non è molto allenato (se scegliete il segnavia che percorre la strada sterrata che dall’ultimo parcheggio sale verso destra). Di interesse anche le trincee risalenti alla Prima Guerra Mondiale. La struttura non è grandissima, ma si può scegliere se starsene al “caldo” all’interno oppure all’esterno, ma conviene sempre prenotare prima se intendete pranzare, perché altrimenti dovete attendere anche mezz’ora per potervi ristorare con i tipici piatti della zona. Il menù è un connubio tra piatti Valtellinesi e piatti Trentini e sono ben preparati anche se le porzioni non sono proprio abbondantissime.
Punti di forza
- Vista panoramica
- Presenza di un museo dedicato alla grande guerra
- Dolci spettacolari
- Contesto familiare e personale cortese
mail: rifugiobozzi@gmail.com
Rifugio Quinto Alpini
Mt. 2877
L’itinerario che vi proponiamo si trova in una delle più belle valli del Parco nazionale dello Stelvio: la Val Zebrù. A pochi chilometri da Bormio e da Santa Caterina Valfurva, Quinto Alpini è forse il rifugio che ci ha colpito maggiormente. Buon cibo, un’ospitalità d’altri tempi e la presenza di cimeli della guerra che fù, hanno permesso alla nostra giornata di scorrere velocemente senza perdere nemmeno un minuto. La presenza di una tenera e avvicinabile volpe ha addolcito la nostra salita e una bella tisana in stile inglese ha permesso allo staff di Icaro in volo di scaldarsi e ricaricarsi prima di una nozione di storia e aneddoti ricevuta dai gentili gestori del luogo. E’ al rifugio Quinto Alpini che abbiamo avuto l’opportunità di conoscere Lino Zani, la guida alpina di Giovanni Paolo II. Ed è attraverso la curiosità di questa amicizia e dalle foto che porta con sé all’interno del suo libro “Era santo, era uomo” che Lino ci racconta di un papa che noi tutti abbiamo amato come un uomo semplice e umile. Tornando al Rifugio in questione, se volete passare una notte per due vi consigliamo di concedervi un pit stop alla Foxy House. Posta su uno dei terrazzamenti della prima guerra mondiale poco sotto il Rifugio, Foxy House è una simil tenda in legno immersa nella silenziosa e selvaggia Val Zebrù. Quest’ultima dedicata a chi ha un buono spirito di adattamento e a chi vuole vivere un’esperienza fuori dall’ordinario in pieno contatto con la natura sotto un caldo piumino.
Punti di forza
- Panorama
- Foxy House
- Ospitalità dei rifugisti
- Ottima cucina
- Presenza di un Ghiacciaio nelle zone limitrofe
mail: info@rifugioquintoalpini.it
Rifugio Cristina
Mt. 2287
Sembra di stare all’interno di una fiaba con le casette di pietra e il rumore dei campanelli delle pecore. Il rifugio è facilmente raggiungibile da valle ed è aperto anche in inverno. Quello che ci ha colpito del Rifugio Cristina è stata la pulizia, la simpatia del personale e la qualità dei letti. Anche qui, il consiglio è quello di prenotare anticipatamente in quanto è una meta molto ambita da chi vuole fuggire dal caos della città ed è facile da raggiungere.
Punti di forza
- Paesaggio fiabesco
- Presenza di animali ( mucche, capre, galline, maiali, pecore )
- Ampia vista delle Alpi
- Cortesia e disponibilità
- Letti comodi e di qualità
- Si organizzano ciaspolate invernali
mail: rifugio.cristina@tiscali.it
(Chiedere di Vania)
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